DI MAURO NOTARIANNI – Gennaio 14, 2017 – Macitynet.it
Se ne è parlato a Londra nel corso di una conferenza. “Molti matrimoni tra esseri umani sono frutto di profonda insoddisfazione” e in futuro potrebbe essere ritenuta una scelta perfettamente normale.
Fra qualche anno potremo sposarci con un robot. Lo prevedono esperti del settore spiegando che permetteranno di fare sesso ma non solo: saranno coniugi perfetti e servizievoli, romantici quanto basta a fare perdere la testa a qualunque uomo o donna. Ne ha parlato David Levy, autore di “Love and Sex with Robots”, nel corso di una conferenza alla Goldsmith University di Londra, prevedendo che il matrimonio tra uomo e robot sarà legale nel 2050; a ritenere non così azzardata la previsione anche Adrian Cheok, computing professor della City University London e direttore del Mixed Reality Lab di Singapore.
“Sembra irriverente ma 35 anni addietro molti pensavano la stessa cosa del matrimonio omosessuale” dice Cheok. “Fino agli anni ’70, alcuni stati non consentivano il matrimonio tra persone bianche e di colore. La società progredisce e cambia molto rapidamente”.
Il matrimonio tra uomini e robot non sarà legale fino al 2050 ma Cheok ritiene che prima di allora gli esseri umani conviveranno a lungo con partner-robot. Secondo lui potranno soddisfare “fantasie sessuali maschiliste” con un effetto “straordinariamente positivo” sulla società. «La gente pensa che chiunque possa sposarsi, fare sesso, innamorarsi ma per molti non è così facile. Anche chi potrebbe, forse è alla ricerca di una scelta diversa». «Molte unioni tra esseri umani portano a profonda insoddisfazione” dice ancora Cheok, “e un matrimonio con un robot, per alcuni versi è forse preferibile a una vita coniugale con un essere umano”.
Sul mercato esistono già costosissime bambole e robot personalizzabili anche nei dettagli intimi, ma non esistono ancora sistemi perfetti in grado di simulare una relazione sentimentale. Secondo Cheok non è una grande sfida dal punto di vista tecnologico ma semplicemente una questione di software, di sviluppare un bot in grado di comprendere a sufficienza le conversazioni permettendo all’automa di comportarsi di conseguenza. Risolto il problema lato software, secondo Cheok stabilire una relazione non è più problema. “Se un robot sembra amarti, e senti di volergli bene, la sensazione sarà essenzialmente quella di amore quasi umano”. In Giappone e Corea del Sud esistono già tante persone “innamorate” di personaggi creati al computer; l’amore verso personaggi virtuali può essere paragonato secondo Cheok a quello che si prova verso altre specie, come ad esempio i gatti domestici. “Abbiamo già empatia molo elevata per creature non umane e con robot che si comportano come umani, dimostrando emotività o sembrando umani, non ci vorrà molto a provare empatia verso i robot”.
Non tutti sono della stessa opinione. Oliver Bendel, professore presso la Scuola universitaria professionale svizzera crede poco questa eventualità parlando di questione morale. “Il matrimonio è una forma di contratto tra esseri umani con reciproci diritti e obblighi, compresi la cura e il benessere dei bambini”. “Forse un giorno i robot potranno comprendere diritti e doveri, ma non penso che avverrà davvero”. Anche Bendel non nega alla fine che il matrimonio uomo-robot possa effettivamente diventare realtà entro il 2050. A suo dire legislazioni in merito potrebbero tenere conto di ciò, impedendo matrimoni di questo tipo quando la tecnologia lo permetterà.