The Mixed Reality Lab (MXR) aims to push the boundaries of research into interactive new media technologies through the combination of technology, art, and creativity.
Ett gäng forskare har tagit fram en produkt som ska hjälpa distansförhållanden genom att göra det möjligt att pussa varandra via mobilen.
Alla som någon gång varit i ett distansförhållande eller tvingats vara ifrån sin partner en längre tid vet hur svårt det kan vara att inte få röra vid varandra. Det försöker Adrian David Cheok, Emma Yann Zhang, Yokihiro Morisawa och SHogo Nishiguchi göra något åt.
De fyra forskarna har tagit fram en pryl de kallar Kissenger, med vilken du och din partner kan pussa varandra på distans.
Kissenger använder sensorer för att mäta trycker på olika punkter när du trycker läpparna mot den. Motpartens enhet använder sedan små motorer för att trycka i precis samma mönster, så att det känns likadant som när du blir kysst på riktigt. Det är i alla fall tanken, och forskarna har en fungerande uppsättning prototyper som testas för fullt.
Forskarna hoppas att såväl par som familjer, och även kändisfans, vill prova. ”Kissing the Kardashians” nästa kanske?
POR SI LA PAREJA VIVE EN DIFERENTES PARTES DEL MUNDO
Para los novios a larga distancia que creían que sólo podían verse y hablarse por internet, sepan que ahora también podrán besarse gracias un nuevo dispositivo llamado Kissenger.
Este aparato sirve para dar besos. Lo que hace es que utiliza sensores presión, así, mientras los usuarios están en un chat de video, podrán también darse un beso, la otra persona virtualmente en pantalla pero el Kissenger como simulador de él o ella.
Fue desarrollado en el Laboratorio Imagineering , del ‘Imagineering Institute’ de Adrian David Cheok, en Iskandar, Malasia.
“El dispositivo Kissenger fue construido para que la gente pueda expresar la intimidad y la emoción de forma remota a través de los besos en Internet”, dice Emma Yann Zhang, estudiante de doctorado en la ‘City University London’. “Su objetivo es rellenar la dimensión del tacto que falta en la comunicación digital tradicional, que se centra principalmente en la información verbal y auditiva. Creemos que el toque físico es el canal más importante para comunicar las emociones y para mantener relaciones cercanas con los seres queridos en el otro lado del mundo”, añade.
Los creadores ya presentaron su proyecto en una conferencia titulada ‘Love and Sex With Robots’, llevada a cabo en Londres el mes pasado y esperan ahora conseguir socios comerciales e inversionistas para llevarlo de venta al mercado comercial.
Se ne è parlato a Londra nel corso di una conferenza. “Molti matrimoni tra esseri umani sono frutto di profonda insoddisfazione” e in futuro potrebbe essere ritenuta una scelta perfettamente normale.
Fra qualche anno potremo sposarci con un robot. Lo prevedono esperti del settore spiegando che permetteranno di fare sesso ma non solo: saranno coniugi perfetti e servizievoli, romantici quanto basta a fare perdere la testa a qualunque uomo o donna. Ne ha parlato David Levy, autore di “Love and Sex with Robots”, nel corso di una conferenza alla Goldsmith University di Londra, prevedendo che il matrimonio tra uomo e robot sarà legale nel 2050; a ritenere non così azzardata la previsione anche Adrian Cheok, computing professor della City University London e direttore del Mixed Reality Lab di Singapore.
“Sembra irriverente ma 35 anni addietro molti pensavano la stessa cosa del matrimonio omosessuale” dice Cheok. “Fino agli anni ’70, alcuni stati non consentivano il matrimonio tra persone bianche e di colore. La società progredisce e cambia molto rapidamente”.
Il matrimonio tra uomini e robot non sarà legale fino al 2050 ma Cheok ritiene che prima di allora gli esseri umani conviveranno a lungo con partner-robot. Secondo lui potranno soddisfare “fantasie sessuali maschiliste” con un effetto “straordinariamente positivo” sulla società. «La gente pensa che chiunque possa sposarsi, fare sesso, innamorarsi ma per molti non è così facile. Anche chi potrebbe, forse è alla ricerca di una scelta diversa». «Molte unioni tra esseri umani portano a profonda insoddisfazione” dice ancora Cheok, “e un matrimonio con un robot, per alcuni versi è forse preferibile a una vita coniugale con un essere umano”.
Sul mercato esistono già costosissime bambole e robot personalizzabili anche nei dettagli intimi, ma non esistono ancora sistemi perfetti in grado di simulare una relazione sentimentale. Secondo Cheok non è una grande sfida dal punto di vista tecnologico ma semplicemente una questione di software, di sviluppare un bot in grado di comprendere a sufficienza le conversazioni permettendo all’automa di comportarsi di conseguenza. Risolto il problema lato software, secondo Cheok stabilire una relazione non è più problema. “Se un robot sembra amarti, e senti di volergli bene, la sensazione sarà essenzialmente quella di amore quasi umano”. In Giappone e Corea del Sud esistono già tante persone “innamorate” di personaggi creati al computer; l’amore verso personaggi virtuali può essere paragonato secondo Cheok a quello che si prova verso altre specie, come ad esempio i gatti domestici. “Abbiamo già empatia molo elevata per creature non umane e con robot che si comportano come umani, dimostrando emotività o sembrando umani, non ci vorrà molto a provare empatia verso i robot”.
Non tutti sono della stessa opinione. Oliver Bendel, professore presso la Scuola universitaria professionale svizzera crede poco questa eventualità parlando di questione morale. “Il matrimonio è una forma di contratto tra esseri umani con reciproci diritti e obblighi, compresi la cura e il benessere dei bambini”. “Forse un giorno i robot potranno comprendere diritti e doveri, ma non penso che avverrà davvero”. Anche Bendel non nega alla fine che il matrimonio uomo-robot possa effettivamente diventare realtà entro il 2050. A suo dire legislazioni in merito potrebbero tenere conto di ciò, impedendo matrimoni di questo tipo quando la tecnologia lo permetterà.
Nel film “Io e Caterina” Sordi di decide di rompere i rapporti con le donne e di comprare un robot perché svolga le mansioni domestiche, intenzionato a vivere solo e a non dover rendere conto a nessuno.
“Our research aims to carve a new narrative, moving away from sex robots purely defined as machines used as sex objects, as substitutes for human partners, made by men, for men,” said Dr. Devlin. “A machine is a blank slate – it is what we make of it. Why should a sex robot be binary? What about the potential for therapy? It’s time for new approaches to artificial sexuality. Cutting edge research in technology and ethics is vital if we want to reframe ideas about the human-tech relationship.”
“Now if you’re going to be buying one for that sort of money, you’ve got to buy one that you find attractive. You’ve got a wide choice over cars for instance, you’ve got to have a similar choice over robots. There’s not just going to be two models on the market, you’re going to be able to pick robots where you can customise their appearance,” he claimed. “People will design the robots that they’re buying as a home servant, or butler, or maid, or whatever it is they’re buying it for, and they’ll be customising the appearance of that so that they find it attractive.”
“In the same time-frame, artificial intelligence is reaching human levels and also becoming emotional as well,” Pearson continued. “So people will actually have quite strong emotional relationships with their own robots. In many cases that will develop into a sexual one because they’ll already think that the appearance of the robot matches their preference anyway, so if it looks nice and it has a superb personality too it’s inevitable that people will form very strong emotional bonds with their robots and in many cases that will lead to sex.”
If you were rooting for Dolores and William to make it work on Westworld, just wait a few more decades and their relationship may be able to exist in real life. That’s right, a few experts say marriage will be legal between humans and robots by 2050.
At a conference last week called “Love and Sex with Robots” at Goldsmith University in London, David Levy, author of a book on human-robot love, made the bold prediction, Quartz reports. And while some other experts were skeptical, Adrian Cheok, a professor at City University London and director of the Mixed Reality Lab in Singapore, supported Levy’s idea.
“That might seem outrageous because it’s only 35 years away. But 35 years ago people thought homosexual marriage was outrageous,” Cheok said. “Until the 1970s, some states didn’t allow white and black people to marry each other. Society does progress and change very rapidly.”
And Cheok pointed out that there could be some real advantages to robot relationships. “A lot of human marriages are very unhappy,” he said. “Compared to a bad marriage, a robot will be better than a human.”
